Kurt Schwitters
KURT SCHWITTERS (1887 – 1948)
25.10.2001 - 27.02.2002
schwitters cover

a cura di Luigi Sansone

 

Il PAC presenta una grande antologica dedicata a Kurt Schwitters, uno fra i maggiori esponenti del modernismo classico.

 

Sono stato messo al mondo da bambino piccolo piccolo. Mia madre mi ha regalato a mio padre perché fosse felice. Quando mio padre apprese che ero un uomo non seppe più contenersi e cominciò a saltellare per la stanza dalla gioia, perché per tutta la vita non aveva desiderato che uomini. Ma la massima gioia per mio padre fu che non fossi un gemello
Da Das Literarische Werk, a cura di Friedhelm Lach

 

La mostra proposta ripercorre i momenti salienti della sua carriera artistica la cui data chiave è il 1919, quando, sezionando la parola Kommerz, Schwitters diede un nome, Merz, a quella che altri chiamavano la “pittura dell’immondizia”.

 

Oli, acquarelli, i celebri collages di stampo dadaista, sculture e una ricostruzione del Merzbau, installazione ante litteram, consentono di ricostruire il percorso artistico, originalissimo e anticipatore di Schwitters, la cui opera ha costituito un fondamentale punto di riferimento per molta sperimentazione artistica del secondo dopoguerra, dal neo-dadaismo alla pop art, attraverso gli happening e gli environment, fino alla poesia visiva e fonetica e a certe forme di arte concettuale.
In mostra è anche presente una nutrita documentazione sull’attività grafica di Kurt Schwitters: sono presenti alcune riviste (tra cui vari numeri di Merz e Der Sturm), la raccolta di poesie Anna Blume, Die Kathedrale, contenente otto litografie, e il volume Dada Almanach.

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