COMITATO SCIENTIFICO

Il Comitato Scientifico del PAC è composto da autorevoli rappresentanti del mondo dell’arte contemporanea: Ferran Barenblit, direttore del MACBA di Barcellona; Silvia Bignami, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università degli Studi di Milano; Emanuela De Cecco, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Bolzano; Iolanda Ratti, conservatrice del Museo del Novecento di Milano; Diego Sileo, curatore del PAC.

La scelta dei quattro membri esterni ha privilegiato alcuni precisi campi di interesse e di indagine: la visione internazionale e l’ampio respiro politico-culturale di un importante museo estero; la ricerca, la formazione didattica e la critica d’arte - anche quella più militante e sperimentale - garantite dall’università; il consolidamento e lo sviluppo di collaborazioni co le realtà museali della città.

BIOGRAFIE

Ferran Barenblit è direttore del MACBA (Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona) e ha studiato Storia
dell’Arte presso l’Universitat de Barcelona (1991) e Museologia presso la New York University (1995). Dal 2008, ovvero dalla sua apertura, dirige il CA2M Centro de Arte Dos de Mayo de la Comunidad de Madrid che si trova a Móstoles, nell’area metropolitana di Madrid. Dal 2002 al 2008 Barenblit ha assunto la direzione del Centre d’Art Santa Mònica, uno spazio che la Generalitat de Catalunya ha dedicato all’arte contemporanea. In quel lasso di tempo il Centre d’Art Santa Mònica ha presentato numerosi progetti di artisti nazionali e internazionali, come Martí Anson, Alicia Framis, Christian Jankowski, Dora García, Jiri Kovanda, Maria Nordman, Esther Partegàs e Fernando Sánchez Castillo. Dal 1996 al 1998 e dal 2000 al 2001 Barenblit è stato il capo curatore di Espai 13, alla Fundació Joan Miró, dove ha organizzato circa quindici mostre. Nel 2001 ha curato la mostra Ironia, ospitata nelle gallerie del museo dedicate alle esposizioni temporanee e concentrata sui cambiamenti radicali che si sono sviluppati nell’arte a partire dal 1960. Dal 1994 al 1996 è stato assistente curatore presso il New Museum di New York, dove ha collaborato con il direttore Marcia Tucker. È membro di: ACCA, Associació Catalana de Crítics d’Art (Commissione 2000-2002); IKT, International Association of Contemporary Art Curators (Commissione: 2011-2014); ADACE, Asociación de Directores de Arte Contemporáneo de España (Commissione dal 2007); CIMAM, International Committee for Museums and Collection of Modern Art.

Silvia Bignami è docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università degli Studi di Milano. Dal 2003 fa parte del comitato scientifico della rivista L’uomo nero. I suoi temi di studio e di ricerca si articolano principalmente nei seguenti filoni: il mercato e il collezionismo d’arte a Milano nel XX e XXI secolo; il dibattito artistico nelle riviste negli anni Trenta del Novecento; l’arte pubblica in età contemporanea; l’opera e la fortuna critica di Lucio Fontana. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Antimonumenti italiani tra parodia e partecipazione, in Une absence presente: figure de l’image mémorielle, Paris, Mimesis France, 2013; Estratégias monumentais nos anos 1930, in Modernidad latina. Os Italianos e os Centros do Modernismo Latino-Americano, Sao Paulo, Mac Usp, 2014; Lucio Fontana e l’artventure parigina, Milano, Scalpendi, 2014. Ha curato diverse esposizioni, tra le quali: Fuori. Arte e spazio urbano. 1968-1976 (Milano, Museo del Novecento, 2011); Anni ’30. Arti in Italia oltre il fascismo (Firenze, Palazzo Strozzi, 2012); Yves Klein Lucio Fontana, Milano Parigi 1957-1962 (Milano, Museo del Novecento, 2014).

Emanuela De Cecco è laureata a Genova con una tesi in storia della critica d’arte. Dal 1990 al 1998 ha lavorato presso la redazione di Flash Art, dal 1996 come capo redattore. Dal 2002 al 2005 ha lavorato alla Fondazione Sandretto di Torino occupandosi delle attività di approfondimenti alle mostre e mettendo in piedi una struttura di formazione sperimentale rivolta al pubblico. Nel 1998 ha iniziato a insegnare a Milano nell’ambito di un progetto FSE tenendo un corso sulla memoria culturale del territorio urbano. Dal 2001 al 2006 ha insegnato cultura visuale all’Università di Ferrara, nel 2004 ha avuto un assegno di ricerca. Dal 2007 è prof. associato presso la Facoltà di Design e Arti dell’Università di Bolzano. Occasionalmente svolge attività curatoriale: Maria Lai – Come un gioco, Museo d’arte Moderna, Nuoro, 2002; Tacita Dean – Baobab, Fondazione Sandretto, Torino, 2004; Passaggi a Sud Est. Storie, memorie, attraversamenti, Palazzo Massari Ferrara, 2006; Date le circostanze, nell’ambito della mostra Autoritratti, Iscrizione del femminile nell’arte italiana contemporanea, MAMBO, Bologna 2013 e Moira Ricci, Dove il cielo è più vicino, Ass. dello Scompiglio, Lucca, 2014/5. Nel 2015 è stata curatrice del CSAV presso la Fondazione Ratti del seminario condotto da Yvonne Rainer e Andrea Kleine. Tra le pubblicazioni recenti Maria Lai. Da vicino, vicinissimo, da lontano, in assenza (2015) Postmedia e nel 2016 Non volendo aggiungere altre cose al mondo. Politiche dell’arte nella sfera pubblica.

Iolanda Ratti si laurea in Storia dell’Arte nel 2003 presso l’Università degli Studi di Milano, anno in cui inizia a collaborare con il Comune di Milano e in particolare con il Museo del Novecento, di cui seguirà tutte le fasi fino all’apertura nel 2010. Nel 2008 consegue presso l’Università degli Studi di Milano il diploma di specializzazione con una tesi sulla presentazione e conservazione delle installazioni video, risultato anche della partecipazione al progetto D.I.C., Documentazione delle Installazioni Complesse. La sua ricerca si rivolge soprattutto alle tecniche dell’arte contemporanea e alle questioni pratiche e teoriche legate alla sua conservazione, con particolare riferimento alle installazioni e alle pratiche immateriali. Ha seguito corsi in gestione e conservazione di Nuovi Media, in particolare SOIMA (Safeguarding Sound and Image Collections) 2009 presso ICCROM, con cui collabora. Dal 2011 al 2013 ha lavorato presso il Dipartimento di Conservazione di Time Based Media presso la Tate Gallery, Londra. Dal 2013 al 2016 è stata consulente per la conservazione presso Pirelli HangarBicocca. Dal 2014 è conservatrice presso il Museo del Novecento, Milano.

Diego Sileo è teorico e storico d’arte, dal 2004 collabora come consulente all’attività espositiva del PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e dal 2012 ne diventa curatore, concentrando i suoi interessi sulle esperienze e sulle teorie relative alla performance e alle poetiche del corpo. Per il PAC ha realizzato, tra le altre, le mostre personali di Vanessa Beecroft, Yayoi Kusama, Franko B, Marina Abramović, Regina José Galindo, Santiago Sierra, Luca Vitone, Teresa Margolles. Ha conseguito la specializzazione in arte contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano e il dottorato in arte contemporanea latinoamericana presso l’Università degli Studi di Udine. Studioso dei processi della creazione estetica in Sudamerica, ha frequentato corsi di specializzazione presso l’Università di Città del Messico (UNAM) e l’Università di Buenos Aires (UBA), e nel 2010 ha fatto parte, come unico membro europeo, del progetto di ricerca sul nuovo archivio di Frida Kahlo e Diego Rivera del Museo Frida Kahlo di Città del Messico. Ha partecipato a diversi convegni italiani e internazionali come relatore su tematiche e problematiche dell’arte contemporanea. È autore delle prime monografie di Remedios Varo (2007), Abel Azcona (2015) e Carlos Martiel (2016) e ha al suo attivo diversi saggi per riviste di settore e per cataloghi di mostre. Nel 2018 sarà il curatore della mostra di Frida Kahlo al MUDEC Museo delle Culture di Milano.