Restituire l'identità ad un corpo senza nome è un atto difeso dalla Convenzione di Ginevra e dal diritto internazionale umanitario, al confine tra Messico e Stati Uniti così come nel Mar Mediterraneo. Partendo dall'arte di Teresa Margolles e dall'opera di Martina Melilli ospitata nella Project Room del PAC, l'antropologa forense Cristina Cattaneo racconterà come è nato il primo database in Europa che dà nome alle decina di migliaia di persone che perdono la vita fuggendo da paesi in guerra.
A capo del Labanof, Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell’Istituto di medicina legale dell’Università degli Studi di Milano, Cristina Cattaneo lavora anche presso SVSeD sulle vittime di violenza sessuale e domestica e sui minori maltrattati, e si occupa per il Comune di Milano della valutazione forense dei richiedenti asilo vittime di tortura e dei minori stranieri non accompagnati. Ha pubblicato circa 200 articoli su libri e riviste nazionali e internazionali ed è co-Editor in Chief della rivista internazionale “Forensic Science International”.
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Ingresso con biglietto mostra € 4,00 a partire dalle ore 19 o gratuito presentando il biglietto all'entrata
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