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tre artisti italiani raccontano Cuba
09 Settembre 2016, H 19:00
Filippo_Berta_Foto_Comunicato

Tre giovani artisti italiani appartenenti alla stessa generazione, Filippo Berta, Pamela Diamante e Roberto Marchese, raccontano convergenze e affinità con Cuba emerse nella loro ricerca e pratica artistica da un contatto diretto con l’isola, avvenuto in occasione di residenze e produzioni in situ, ricerche, viaggi, scoperte, relazioni.

 

Partendo dall’analisi dei loro lavori presentati alle edizioni del Premio Maretti 2014 e 2015 a L’Avana, l'incontro innesca una riflessione inedita e attuale sul confronto tra mondi linguistici, orizzonti mediatici e spazi del “pensiero visivo”, quello eurocentrico e quello caraibico, crocevia di flussi stilistici e contaminazioni.

 

Introduce e modera la curatrice Michela Casavola insieme a Diego Sileo e Giacomo Zaza, curatori della mostra CUBA Tatuare la storia

 

Filippo Berta (1977), vincitore del Premio Fondazione MIA di Bergamo (2015) e del Premio Maretti, La Habana Cuba (2014) e finalista al Talent Prize di Roma, ha esposto al Museo MADRE di Napoli, al Jonkopings Lans Museum (SE), alla Staedtischegalerie di Brema (DE), al State Museum of Contemporary Art di Salonicco (GR), al Museo di Pori (FIN), al Vandalorum Museum, Varnamo (SE), al Victoria Art Center di Bucarest (RO), al Center for Cultural Decontamination, CZKD, Belgrado (SR), al Matadero Centro Creativo Contemporaneo, Madrid (SP), alla Galleria 400, Chicago (USA).

 

Pamela Diamante (1985) vive e lavora a Molfetta, (Ba) Italia. Arruolata nel 2002 come soldato Volontario nell’Esercito Italiano partecipa, tra il 2003 e il 2005, a diverse missioni umanitarie in Bosnia Erzegovina e nel Kosovo con il 186º Reggimento paracadutisti “Folgore” di Siena. Si congeda nel 2007 e intraprende gli studi artistici  affiancati da collaborazioni come assistente curatoriale con artisti quali Jannis Kounellis, Hidetoshi Nagasawa, Francesco Arena, Carsten Nicolai, Lazaro Saavedra, conseguendo nel 2016 il diploma di laurea in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari.  Nel 2015 vince il Premio Claudio Abbado per le eccellenze artistiche italiane e nel 2016 è l'artista selezionata dal PAC di Milano per la prima edizione del Premio MUSEION di Bolzano.  La sua ricerca si sofferma su tematiche quali l’imprevedibilità e il paradosso dell’evento, lo sviluppo di una discontinuità dal micro al macro, la variazione della percezione temporale.

 

Roberto Marchese  (1982) vive e lavora tra Napoli e Berlino. Si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli in pittura nel 2006 e subito dopo consegue il titolo di Laurea con il Biennio Specialistico in Fotografia (Ambiente e Paesaggio) nel 2011. La sua ricerca verte essenzialmente sulla riflessione degli aspetti intrinseci al paesaggio come contenitore di elementi appartenenti alla collettività, focalizzando dunque l’attenzione sull’eterogeneità dello spazio in cui viviamo, nel quale si svolge concretamente l’erosione della nostra vita. L’installazione è il mezzo che gli consente di filtrare questi contenuti. Annovera numerose mostre collettive e residenze in Italia e all’estero. Tra i finalisti di Premio Celeste a Firenze (2011) e del Premio Nazionale delle Arti a Milano (2011), nel 2015 vince la terza edizione del Premio Maretti a Cuba.

 

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GRATUITO previo acquisto del biglietto mostra speciale € 4,00 aperta fino alle 22.30

 

 

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