Tra il 2000 e il 2008, 130 donne dallo stato di Guanajuato in Messico sono state segnalate alle autorità e condannate al carcere per aver praticato l'aborto, legalizzato nella capitale ma ancora vietato nei 31 stati federali rimanenti. Alcune sono state condannate a 25-30 anni di prigione.
"Las Libres. La historia después de" è il film documentario del regista colombiano Gustavo Montaña, che racconta la storia di sei di loro - Susana Dueñas, Yolanda Martínez, Ana Rosa Padrón, Ofelia Segura, Virgina Cruz e Adriana Manzanares - e quella dell'organizzazione civile Las Libres, che non solo ha denunciato queste violazioni dei diritti umani, ma che ha combattuto per la libertà di queste donne.
Quali registri stilistici hai scelto per un documentario che affronta una forte tematica sociale?
G.M.:Las libres utilizza gli strumento tipici del documentario classico: registro diretto, interviste, materiali d’archivio. Combina questi elementi con un montaggio dal ritmo costante e preciso, il quale sommati a un’insieme di annedoti raccontate dalle stesse protagoniste della storia, cercano di mantenere sempre alta l’attenzione del pubblico. La narrazione è potenziana da una fotografia interessante e un lavoro sul colore intenso, sviluppato sopratutto nella post-produzione. Un estilo che si ispira a Paul Cameron, nel film Hombre en llamas (Tony Scott, 2004). Uno stile che stupisce per la sua eccentricità, perché pochi sono i documentari a sfondo sociale che osano dare al colore e alla fotografia questo tipo di estetica.
Cosa rende particolare questo documentario?
G.M.: Las Libres ha una doppia funzione: non solo informa, sensibilizza e denuncia, ma utilizza differenti strumenti del linguaggio cinematografico per evidenziare la densità di quello che sta raccontando. Las Libres informa però allo stesso tempo “intrattiene”. Chi ha detto che un film con una forte tematica sociale deve essere obbligatoriamente solenne e noiosa?
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Il film rivela un programma meschino imposto dal conservatorismo che viola i diritti delle donne, non solo in Messico ma anche in alcuni paesi degli Stati Uniti, impedendo loro il normale accesso alle procedure per l'interruzione di gravidanza. Facendo riferimento alla lotta portata avanti in Argentina per la legalizzazione dell'aborto, il film racconta la lotta in prima persona degli attivisti e delle organizzazioni che difendono i diritti delle donne in Messico, Argentina e Stati Uniti.
Una riflessione sui diritti delle donne che riguarda tutte e tutti, nel tentativo di cancellare la colpevolizzazione delle donne che esercitano i propri diritti.
INGRESSO GRATUITO fino ad esaurimento posti
ore 19:00 presentazione e proiezione del film v.o. sott. in inglese (94 min)
a seguire talk con Veronica Cruz, direttrice associazione Las Libres, Rosy Cruz collaboratrice dell'associazione e Gustavo Montaña, regista del film.
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