con Claire Fontaine
Claire Fontaine presenta al PAC la sua pratica artistica e i diversi tipi di sperimentazione che ha perseguito in contesti pubblici e privati negli ultimi anni. Il suo lavoro attraversa nuovi immaginari della sovversione, affrontando temi come i rapporti tra i generi, femminismo, praticabilità dell'amore, rivoluzioni e sciopero umano. Claire Fontaine porta avanti un'arte di forte impegno socio-politico, traducendo le sue riflessioni con strategie neoconcettuali. Riallacciandosi alla tradizione del "readymade" lancia critiche all'attualità, non senza una vena di provocazione.
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Claire Fontaine è un’artista collettiva concettuale e femminista fondata a Parigi nel 2004, vive e lavora a Palermo. Dopo aver tratto il suo nome da una nota marca di quaderni francesi, Claire si è dichiarata un’artista ready-made ed ha iniziato a elaborare una versione di arte neo-concettuale in cui il valore d’uso esistenziale delle referenze è più rilevante dell’atto stesso dell’appropriazione. Lavora in neon, video, scultura, pittura e testi, la sua pratica può essere descritta come un’interrogazione permanente dell’impotenza politica e della crisi della singolarità che definiscono la società contemporanea. Una monografia su di lei è stata pubblicata da Koenigs Books in italiano, inglese, francese e tedesco intitolata Foreigners Everywhere con testi di Bernard Blistène, Letizia Ragaglia e Hal Foster. Ha pubblicato presso Derive Approdi nel 2017 un’antologia di testi intitolata Lo sciopero umano e l’arte di creare la libertà. Ha esposto in musei e gallerie internazionali tra cui La Biennale di Shanghai 2018, Museion a Bolzano e alla Neuer Berliner Kunstverein di Berlino.
 
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