La tavola rotonda vuole essere un primo momento di confronto attorno al critico d’arte e curatore toscano Pier Luigi Tazzi – scomparso improvvisamente nel 2021 – e al suo modo di lavorare che, dagli anni ’70 sino agli ultimi giorni della sua attività, ha elaborato e messo in campo con costanza e capacità di evoluzione, in linea con la prassi di curatore militante che egli ha perfettamente incarnato. La sua volontà di far emergere al meglio le caratteristiche essenziali dell'artista, del luogo o del contesto culturale sarà analizzato dai relatori soffermandosi su alcuni casi particolari.
Gli interventi e le testimonianze ruoteranno attorno ad alcune mostre e progetti specifici di Tazzi. L’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi, incentrerà il suo intervento sul viaggio in Cina che hanno compiuto assieme nel 2019; invece l’artista Liliana Moro si soffermerà su alcuni progetti che hanno condiviso nel corso degli anni '90, mentre l'artista Remo Salvadori si focalizzerà su quelli a cavallo degli anni 2000 come la mostra del 2001 “Watou Poeziezomer”. Il curatore e critico Marco Scotini affronterà l'analisi degli anni caratterizzati dalla globalizzazione per mezzo della loro collaborazione al progetto “Dopopaesaggio”, mentre la critica e curatrice Francesca Pasini inizierà la sua analisi dal ricordo del Padiglione Italia curato da Tazzi nella Biennale di Venezia del 1988 e infine l’intervento di Cloe Piccoli indagherà le sue modalità di lavoro attraverso il ricordo di Documenta 1992, che egli co-curò sotto la direzione di Jan Hoet.
La tavola rotonda sarà introdotta dal curatore del PAC Diego Sileo e coordinata dal critico e curatore Lorenzo Bruni che metterà in evidenza un importante punto di svolta del metodo Pier Luigi Tazzi all'inizio degli anni 2000, in particolare negli anni che vanno dalla mostra “Finale di partita”, che egli ha curato a Firenze nel 2001, a quelli che lo portarono a lavorare in Giappone per la mostra dal titolo "Happiness", che Tazzi curò nel 2003 assieme a David Elliott presso il Mori Art Museum di Tokyo.
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Pier Luigi Tazzi Nato a Colonnata (FI) nel 1941, Pier Luigi Tazzi Dal 1976 al 1986 è stato professore alla Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, oltre a essere stato Lecturer al Goldsmith College di Londra e alle Università di Stoccolma e Kassel. Ha ideato e organizzato con Egidio Mucci i convegni “Critica” a Montecatini Terme: “Critica O” (1978), “Critica 1 (1980), “Critica 2 (1982), “Critica1984" (1984). Ha collaborato inoltre con riviste italiane e straniere, tra cui Ottagono, Casabella, Wolkenkratzer, Art Forum, Museumjournaal. Nel 1992 Tazzi è tra i curatori della IX documenta di Kassel, insieme a Bart de Baere e Denys Zacharopoulos, con la direzione artistica di Jan Hoet. Dal 1998 è stato presidente della Fondazione Lanfranco Baldi onlus di Pelago. Oltre alla Biennale di Venezia nel 1988 e alla documenta del 1992, dagli anni Novanta ai Duemila ha curato le mostre Wounds / Democracy and Redemption in Contemporary Art, Moderna Musset, Stoccolma, 1997; Watou Poeziezomer 2001 / Een lege plek om te blijven; Arte all’Arte 6 / Voices over, Volterra Colle di Val d’Elsa Montalcino Casole d’Elsa San Gimignano Poggibonsi, 2001; Happiness / A Survival Guide for Art and Life, Mori Art Museum, Tokyo, 2003/2004; Rites de passade, Schunck- Glaspaleis, Heerlen, 2009; Aichi Triennale 2010 / Arts and Cities, Nagoya; Adel
Foto in copertina: David Elliott
Foto della gallery: Gianni Melotti
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