Archives

TRACCE DI SÉ

 

Una collaborazione tra PAC e MILANoLTRE porta nella mostra di Luisa Lambri le due danzatrici Chiara Ameglio e Stefania Ballone con il lavoro Tracce di Sé, ideato per abitare l’area espositiva e dialogare con i lavori fotografici dell’artista contemporanea.

Spazio e luce, fondamentali nell’opera di Luisa Lambri, saranno il punto di partenza dei corpi in movimento, a tracciare una relazione necessaria con l’architettura del PAC e la sua luce naturale, a creare con la danza un dialogo e ad aprire orizzonti inediti.

 

La natura, presente in alcune fotografie dell’artista, sarà evocata attraverso il lavoro sonoro della vocalist israeliana Yifeat Ziv The Amazonian Traces of self, che accompagnerà la parte finale della performance esplorando l’intima relazione tra l’ascolto dell’ambiente e la voce umana.  Tra spazio, opere e corpo, l’atto coreografico si manifesta in una triangolazione poetica: l’istante vuoto e il segno tracciato generano un dialogo sospeso e pulsante tra riflessi di luci abbaglianti che sciolgono i confini della forma. Il pubblico, traghettato in un’esperienza visiva e sensoriale attraverso lo spazio concreto e la dimensione inaspettata delle immagini di Luisa Lambri, è testimone muto di un incontro.

L’intervento performativo costituisce un intervallo nel percorso coreografico che ognuna delle danzatrici sta immaginando – Ave Monstrum per Chiara Ameglio e Soul Etude per Stefania Ballone – due assoli che giungeranno a una forma compiuta in autunno per essere presentati nella sezione Affollate Solitudini del Festival MILANoLTRE.

 

Le danzatrici indosseranno abiti ideati da Stephan Janson.

 

Foto Sara Meliti

 

_

 

Chiara Ameglio, performer e coreografa, classe 1986. Si diploma alla Scuola D’Arte Drammatica Paolo Grassi, lavora per Ariella Vidach, Virgilio Sieni, Daniel Abreu, Matanicola, e si forma con Yoshito Ohno, Susanne Linke, Lucinda Childs, Yasmeen Godder, David Hernandez, R. Graziadei, A. Choen/Batsheva. Sta sviluppando il progetto Indagini sulla mostruosità sostenuta da Fattoria Vittadini, di cui è cofondatrice, da DANCEMEUP (Perypezye Urbane), NEXT e MILANoLTRE. Collabora con il Teatro Elfo Puccini di Milano, il CTB e il Teatro della Tosse. Nel 2020 danza in LOVE|Paradisi Artificiali di Davide Valrosso.

 

Stefania Ballone si diploma al Teatro alla Scala e dal 2000 danza in tutte le produzioni anche in ruoli solistici. Nel 2007 partecipa alla Biennale Danza di Venezia come danzatrice e assistente coreografa di Francesco Ventriglia. Presso l’Università degli Studi di Milano si laurea in Lettere Moderne nel 2011 e in Scienze dello Spettacolo nel 2014. Nel 2017 crea La Valse per il corpo di ballo del Teatro alla Scala. Nel 2020 crea I Giardini D’Autunno per la Biblioteca degli Alberi di Milano ed è co-direttrice artistica di Human Signs progetto di Yuval Avital che coinvolge artisti da cinquanta paesi diversi.

IF, IF, IF THEN

Arriva per la prima volta a Danae e al PAC il coreografo, performer e videomaker Jacopo Jenna con la sua più recente produzione If, if, if then, un progetto che mette in scena un insieme articolato di riferimenti ibridi legati alle varie forme di street dance e alle pratiche della danza contemporanea. Accompagnati dai pattern sonori creati dalla compositrice Caterina Barbieri, nome di punta della musica elettronica europea, i tre danzatori, come dei contenitori postmoderni, si spostano rapidamente da un codice all’altro, senza mai trovare un terreno stabile su cui sostare, circondati dal pubblico su tutti i lati.
&nbsp
ideazione, regia e coreografia Jacopo Jenna | Musica Caterina Barbieri | Danza e collaborazione Nawel Nabù Bouna, Sly, Andrea Dionisi | Direzione tecnica e disegno luci Giulia Broggi | Print designer Caos et Blue | Costumi Eva Di Franco | Organizzazione Luisa Zuffo | Produzione KLM – Kinkaleri, Le Supplici, MK | Co-produzione Centrale Fies, Danae Festival nell’ambito di Next 2018 | Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo Edizione 2018/2019 | Con il supporto di Bolzano Danza
&nbsp
Durata: 40 min
&nbsp
_
&nbsp
Jacopo Jenna è un coreografo, performer e filmaker. La sua ricerca indaga la percezione della danza e la coreografia come una pratica estesa, generando vari contesti performativi in cui ricollocare il corpo in relazione al movimento. Laureato in Sociologia, si forma presso Codarts (Rotterdam Dance Academy). Ha collaborato in Europa con compagnie stabili, progetti di ricerca coreografica, artisti visivi e musicisti. Il suo lavoro è prodotto e supportato da spazioK/Kinkaleri, negli ultimi anni ha presentato i suoi progetti presso festival ed istituzioni come Centrale Fies, Cango/Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza, MART-museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Contemporanea Festival, Pépinières européennes pour jeunes artistes/Jeune Création-Vidéo Cinéma, Fondazione Palazzo Strozzi, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Fabbrica Europa, CROSS International performance award, Festival Natura Dèi Teatri, Bipod Festival Beirut, Bolzano Danza, Short Theatre.
&nbsp
Immagine: Photo Claudia Pajewski