Il PAC ha offerto i propri spazi a un gruppo di artisti italiani delle ultime generazioni perché in essi vi sperimentino la realizzazione di un’opera e agisce da committente per lavori che entreranno nelle collezioni pubbliche della città.
Come disse Francesca Pasini, curatrice del progetto insieme a Lucia Matino, “è una rara occasione per trasferire, quasi in tempo reale, la suggestione visiva che avviene quando si discute di un lavoro che c’è o di uno che si vorrebbe fare. Invece di aspettare l’opportunità di un tema in cui inserire queste proposte, ho scelto, al contrario, di farmi guidare dagli artisti. Aperto per lavori in corso vuole rappresentare la velocità mentale dell’arte e il sogno, non sempre esaudibile, di realizzare subito un’idea, prima che sfiorisca o venga superata da un’altra. Per fare questo era necessaria un’urgenza reale e un’esposizione breve, altrimenti si sarebbe rientrati nella “normale” progettazione di una mostra. Ma questo è anche un modo efficace per dare visibilità agli artisti italiani delle ultime generazioni, sperando che ciò possa contribuire alla loro conoscenza in Italia e all’estero”.
 
Alcuni artisti hanno usato il PAC come oggetto o luogo del loro lavoro: Elisabetta Di Maggio ha intagliato l’intonaco del muro dell’arco di ingresso creando un grande merletto “a parete” che è diventato un’opera permanente, mentre Marcella Vanzo lo ha usato come set per il casting e la realizzazione di un video. Marcello Maloberti ha messo a punto un’installazione specifica nel cortile del PAC; Dacia Manto ha disegnato sul pavimento con perle opalescenti una speciale mappa della volta celeste. Sarah Ciracì ha creato un apparato di speciali sedute per assistere alla sua video proiezione, “2012”, presentata in Giappone lo scorso anno. Maurizio Vetrugno ha rielaborato per lo spazio del PAC un’opera di tappezzeria ricamata e quadri. Cesare Viel ha presentato una nuova versione della sua performance su Virginia Woolf. Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini hanno proposto la loro performance “Il gioco della verità” in una nuova veste. Chiara Camoni ha presentato per la prima volta il video “Mefite”, in una versione specifica, dalla quale potrebbero nascere altre modalità di proiezione. Marzia Migliora e Elisa Sighicelli hanno adattato la loro video animazione in 3D, “Pitfall”, realizzata lo scorso anno a Parigi, e ancora, la stessa Migliora ha presentato degli appunti personali in formato video. Marta Dell’Angelo ha portato al PAC un suo recente lavoro. Alice Guareschi ha proiettato il suo “Racconto d’inverno # 3”, inedito in Italia. Margherita Morgantin ha usato una parete del PAC per mostrare una fase del suo lavoro composto da disegni, immagini, foto e video. Virginie Barré, nel rapporto di scambio tra il PAC e la Biennale d’Art Contemporain di Lione, ha portato a Milano una sua installazione. Nell'arco della giornata del 15 ottobre alcuni degli artisti hanno eseguito delle performance: Marcella Vanzo, Cesare Viel, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini.
 
Hanno collaborato alla realizzazione della mostra: Biennale di Lione, MiArt 2006 – Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Sotheby’s e RaiSat Ragazzi, Edizioni Olivares Art shorts & Video, Centro di Documentazione Careof & Viafarini. Con il sostegno di TOD’S.