Pittori e fotografi americani, la generazione dei sotterranei di New York, in una mostra al PAC a cura di Zeno Birolli e Carol Squiers.
La mostra è selettiva e tagliata verticalmente. Alla base c’è un’opposizione arbitraria e ragionata, tra due gruppi di artisti; non scuole, ma differenze di atteggiamento nei confronti dell’opera.
 
 
A New York c’è tanta Decorative Painting nei migliori interessi dei connesseurs, così il Whitney of Americans non trovò di meglio che rimescolare le carte con una selezione newyorkese dedicata alla New Image painting. In alternativa a questo mescolamento di tendenze, ci sono state almeno due proposte più radicali, Pictures, all’Artist Space e ultima Masters of Love. Per un museo europeo non c’è da fare che una proposta ancora più discutibile per la sua determinazione.
Vengono qui presentati due disitinti gruppi di opere. Quelle di cinque pittori, già riconosciuti dalla critica statunitense, e quelle di sette, più giovani artisti. La loro evidente alterità indica due orientamenti dell’arte americana degli anni Settanta.
dal catalogo Dammi il tempo di guardare, PAC 1980
 
 
Artisti in mostra: Ericka Beckman, Jon Borofsky, Jack Goldstein, Michael Hurson, Sherrie Levine, Paul McMahon, Robert Moskowitz, Matt Mullican, Susan Rothenberg, David Salle, James Welling.