La prima mostra personale in uno spazio pubblico italiano di Silvio Wolf, realizzata in esclusiva per il Padiglione d’Arte Contemporanea è stata curata da Giorgio Verzotti e ha fatto parte delle iniziative organizzate in occasione della 7° Giornata del Contemporaneo dell’8 ottobre 2011.
 
Sette distinte sezioni espositive hanno presentato la sintesi di trent’anni di attività artistica. Silvio Wolf ha progettato un percorso che pone il visitatore al centro di un’esperienza visiva e sensoriale: installazioni ambientali, opere fotografiche e videoproiezioni sono state pensate come stazioni di un viaggio che sin dall’ingresso hanno coinvolto il pubblico attraverso immagini senza tempo, nelle quali la luce è stata l’elemento primario, espressione di un’arte che amplifica la percezione e gli stimoli sensoriali, ponendo il pubblico in una condizione che l’artista definisce “di ascolto”.
 
La prima sezione presentava Light Wave, l’opera realizzata per la 53a Biennale di Venezia: la grandiosa scrittura di luce posta sulla soglia del percorso espositivo siglava la dimensione sensoriale della mostra e introduceva alle successive stazioni di questo viaggio. Nelle tre sale seguenti si sono susseguiti i cicli di opere fotografiche: Soglie (immagini simboliche di architetture), Orizzonti (astrazioni del linguaggio fotografico) e Icone di Luce (apparizione e scomparsa dell’oggetto- immagine), che affrontano le principali tematiche dell’artista nel medium fotografico.
Attraverso questi cicli di opere Silvio Wolf ha esaminato con modalità differenti il rapporto di soglia fra reale visibile, superficie e soggetto. L’immagine fissa di queste quattro sezioni ha interagito con quella fluida delle video-proiezioni, che nella quinta sala hanno esplorato in soggettiva spazi pubblici dalla forte connotazione simbolica, e con le suggestioni delle due grandi installazioni site-specific per il parterre al piano terra e la galleria al primo piano.
Le opere ambientali, attraverso l’uso d’irradiazione luminosa, suono, fotografia e superfici specchianti, hanno coinvolto attivamente lo spettatore all’interno dello spazio architettonico. La loro natura e il loro particolare allestimento hanno richiesto al visitatore ora una posizione immobile e contemplativa, ora d’essere consapevolmente presente in spazi pensati come luoghi attivi di esperienza.
 
A compimento dell’intero percorso espositivo l’artista ha progettato, in collaborazione con Cinzia Bauci, contralto, e Pier Gallesi, musicista, la performance La Via del Cuore, che è stata presentata dal vivo la sera dell’inaugurazione e la sera dell'8 ottobre per la Giornata del Contemporaneo. La performance è stata successivamente riproposta in forma di registrazione sonora nel corso della mostra. Nata come vera e propria opera nell’opera, essa interpreta acusticamente e performativamente la grande opera-vetrata del parterre, le cui dieci sezioni retro-illuminate hanno accolto simbolicamente lungo altrettante stazioni l’azione dei corpi, la voce umana e il mistico suono dello Shofar, l’antico strumento musicale della tradizione ebraica.
 
La mostra è stata accompagnata da un libro-catalogo edito da Silvana Editoriale, con testi di Giorgio Verzotti, Silvio Wolf e un’antologia critica di altri autori.
La mostra è stata promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e prodotta dal PAC, mentre la Giornata del Contemporaneo da AMACI Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiana, di cui il PAC è socio fondatore.
 
L’attività annuale del PAC è stata realizzata grazie al sostegno di TOD’S.
Le attività didattiche per il pubblico, ideate e organizzate da MARTE, sono state realizzate con il contributo del Gruppo COOP Lombardia.
La mostra è stata realizzata grazie al contributo di VHERNIER, da sempre in prima linea per promuovere e sostenere l’arte contemporanea, che è fonte di continua ispirazione per le sue opere d’alta gioielleria.
 
L’evento è stato reso possibile anche grazie all’apporto di DVR CAPITAL e del light-designer Marco Pollice e con il sostegno delle riviste Arte e Zoom come media partner.
 
BIOGRAFIA ARTISTA | Silvio Wolf (Milano, 1952), Visiting Professor alla School of Visual Arts di New York e docente all’Istituto Europeo di Design di Milano, realizza opere fotografiche, installazioni e interventi ambientali utilizzando il video, la luce, la proiezione e il suono.
Ha esposto in musei, spazi pubblici e gallerie in diversi paesi oltre all’Italia, tra i quali Belgio, Canada, Germania, Inghilterra, Lussemburgo, Spagna e Stati Uniti. Ha partecipato a Documenta VIII a Kassel e alla 53a Biennale di Venezia.