Laurie Anderson
THE RECORD OF THE TIME
11.11.2003 - 15.02.2004
laurie

a cura di Suzanne Landau

 

Con la mostra The Record of the Time il PAC rende omaggio alla multiforme produzione della musicista e artista newyorkese Laurie Anderson, icona dell'arte multimediale, in quella che è la sua prima retrospettiva in Italia.
L'esposizione comprende circa novanta opere sculture, oggetti, disegni, fotografie e installazioni che interagiscono e si coniugano con una straordinaria presenza visiva del suono.
Laurie Anderson, che si autodefinisce una "narratrice", area installazioni in cui abbina poesie e canzoni, collage di suoni e musica, basandosi su episodi della propria vita, sui suoi sogni, su poemi, miti e leggende.

 

Mi sono concentrata soprattutto sulla musica e sulla performance. Ho sempre combinato diverse forme artistiche. [...] Le opere presentate nella mostra The Record of the Time riflettono soprattutto il lavoro che ho fatto con il suono e il rumore. Ci sono numerosi motivi conduttori: il violino, la voce, le parole, spazi sonori e alter ego.

 

Una caratteristica dell'opera di Laurie Anderson è il suo speciale cocktail di teatro, musica pop, azione e immagini, elementi che vengono miscelati elettronicamente con l'uso del computer e che danno origine a performance e installazioni audiovisive spettacolari, producendo un universo molto personale di immagini e suoni.
Con questa combinazione, unica nel suo genere, di sofisticata tecnologia, immaginativi mondi pittorici, musica innovativa e testi di grande effetto, Laurie Anderson e diventata un punto di riferimento ineludibile sulla scena dell'arte multimediale internazionale.

 

In alcune installazioni interattive presentate nella mostra i visitatori hanno l'opportunità di esplorare fisicamente iI mondo dell'artista: Handphone Table (1978) per esempio, invita a percepire i suoni lungo le ossa delle braccia. Altre esperienze audiovisive sono proposte dalle opere Tape Bow Violin del 1977 e Neon Violin (1983) basata sullo strumento così spesso usato da Laurie Anderson da diventare per lei una sorta di "seconda voce"; uno strumento di cui l'artista ha alterato e manipolato elettronicamente il suono in ogni maniera possibile.

 

Laurie Anderson esordisce come performer nel 1972, con un concerto di clacson. Dalla metà degli anni settanta si dedica alla performance, lavorando con la musica e il suono. A Londra, nel 1981, la sua canzone 0 Superman giunge in testa alle classifiche e diventa un successo a livello internazionale. Negli anni seguenti l'artista presenta performance sempre più complesse e lavora in collaborazione con registi cinematografici a musicisti come Brian Eno, Wim Wenders e Peter Gabriel, realizzando fra l'altro il film-concerto Home of the Brave. Nei primi anni novanta il suo lavoro assume una connotazione più politica e parecchie sue creazioni affrontano i temi della violenza, del conflitto e della censura.

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