a cura di Diego Sileo e Beatrice Benedetti
Prima ampia mostra personale in Italia dell'artista iraniana Shirin Neshat, che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura. Nelle tormentate fotografie di donne, con il volto segnato da calligrafie in farsi o che indossano l’hijab impugnando pistole, lo sguardo della donna diventa uno strumento di comunicazione potente e pericoloso. Tramite la poesia e la calligrafia vengono esaminati concetti come il martirio, lo spazio dell’esilio e le questioni di identità. Nella sua pratica l’artista utilizza un immaginario poetico per affrontare i temi del genere e della società, dell’individuo e della collettività e del rapporto dialettico tra passato e presente, attraverso la lente delle sue esperienze di appartenenza e di esilio.
Foto: Shirin Neshat, Rebellious Silence, 1994
© Shirin Neshat
Courtesy l'artista e Gladstone Gallery